L’intervento viene eseguito attraverso un blocco anestesiologico alla caviglia. In pratica si eseguono delle punture di anestetico attorno alla caviglia, attraverso le quali viene anestetizzata selettivamente la parte del piede interessata dall’intervento chirurgico. La chirurgia ha una durata di circa 20-30 minuti e non prevede l’utilizzo di alcun mezzo di sintesi. Attraverso una piccola incisione delle pelle (appena pochi millimetri) vengono introdotti degli strumenti chirurgici concepiti per la chirurgia mininvasiva del piede (bisturi, raspe, strumenti motorizzati), in grado di eseguire, sotto controllo scopico, i gesti chirurgici indispensabili per la correzione della patologia (osteotomie del primo metatarsale e della falange basale, sezione dell’ abduttore).
Al temine dell’intervento viene applicato un bendaggio correttivo che deve essere rinnovato periodicamente. Il paziente può già deambulare subito dopo l’intervento con l’utilizzo di un’ apposita scarpa.
Di solito il dolore postoperatorio è molto ridotto e può essere controllato con una terapia analgesica blanda (assunzione occasionale di fans come nimesulide o ibuprofene).
Alla rimozione del bendaggio, dopo circa 30 giorni, il paziente può indossare delle calzature comode e guidare regolarmente l’automobile. Non è necessario svolgere alcun tipo di fisioterapia.
Dopo tre mesi è opportuno eseguire un controllo radiografico per verificare lo stato di consolidazione delle osteotomie. A consolidazione avvenuta il paziente può ritornare all’attività sportiva e indossare scarpe provviste di tacco.
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